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Il giornalismo di moda dalle riviste cartacee alle riviste digitali, ai fashion blog e Instagram

Qual è il percorso che il giornalismo di moda ha fatto negli ultimi 40 anni? Come e perché è avvenuto il passaggio dal cartaceo al digitale? Quali sono i numeri di questo nuovo importante fenomeno? Le risposte a questo domande solo su EcommerceGuru. #GiornalismoModa #Moda #ModaDigitale #Fashion #EcommerceDay #ecDAY2018

La storia del giornalismo di moda: dalle riviste cartacee a quelle digitali

La storia del giornalismo di moda è composta da quattro passaggi fondamentali, che ne hanno decretato il suo successo dalla nascita della prima rivista di moda fino ai giorni di oggi con i fashion magazine digitali. Ripercorriamone insieme la storia.

In principio erano le riviste di moda

Il giornalismo di moda affonda le sue radici in tempi molto lontani. Nel 700 quando le dame di corte iniziano a rumoreggiare nei corridoi delle rispettive regge su quale fosse la principessa o la regina più elegante e quali abiti da cerimonia dovessero essere indossati a seconda delle situazioni. Se pensiamo che il Gossip abbia origini più recenti chiaramente ci sbagliamo. Di pettegolezzi e schiamazzi ne abbiamo antica memoria.
Il Corriere delle Dame è una delle prime riviste di moda che girava nelle corti italiane. Le immagini erano in realtà dei disegni approssimativi dei modelli e la maggior parte delle comunicazioni, infatti, erano relegate alle parole (descrizione del tessuto, come e dove indossarlo, il prezzo e dove acquistarli).

La moda di ieri: dalle corti reali alle casalinghe borghesi

Negli anni a ridosso dell’Unità d’Italia l’attenzione verso una parte più ampia della popolazione inizia ad imborghesire anche i contenuti delle riviste di moda, che adesso parlano a un pubblico di donne “casalinghe”. Col passare del tempo, poi, le immagini iniziano ad avere il predominio sulle parole. I colori degli abiti vengono abilmente mescolati ed evidenziati come disegni allegati alle pagine dei giornali, in modo da dare descrizioni più accurate ed accattivanti. Le figure allievano il peso delle colonne di solo testo. Siamo negli anni delle prime pubblicità.

La nascita di Vogue Italia e la rivincita delle immagini sulle parole

Nel 1900 le immagini ancora non sono diventate predominanti. Le grandi rivoluzioni nascono all’interno dei copy, del testo. Si assiste a un forte ricambio lessicale, con una professionalizzazione dei termini. Sono di questo periodo, infatti, parole come pantacalza, pantacollant, fuseau, pantajazz e legging. Nel 1965 nasce allora la prima vera rivista di moda italiana: Vougue Italia.
Meno parole, soprattutto termini inglesi e francesi e molte più immagini. Questa la linea editoriale di Vogue che prende sicuramente spunto dal modello americano. Con l’arrivo della fotografia, poi, le immagini degli abiti diventano reali, vengono indossati da modelle bellissime e l’effetto visivo è quanto di più attraente ci possa essere.
In Italia, nascono tutta una serie di riviste attive fino ad oggi, tra cui Donna, Moda, Cosmopolitan, Vanity Fair ecc, che si affacciano a una cultura popolare e cambiano completamente il modo di intendere e di fare la moda, aprendosi al grande pubblico.

Le riviste di moda digitali: i magazine online

Oggi la moda si è velocizzata. I brand si rinnovano in continuazione, gli stilisti conosciuti sono molti e le collezioni si susseguono una dopo l’altra. In un clima così veloce, con la nascita anche di Internet, non poteva che non proliferare l’utilizzo dei nuovi strumenti digitali. Le riviste cartacee, infatti, si trasformano presto in riviste di moda digitali. Bisognava trovare il modo giusto per raccontare i gusti e le esigenze estetiche moderne, mostrando tutte le novità del campo.

Le riviste di moda di oggi: tra blog e social network

Con l’arrivo dei Blog e dei social network, oramai, si può dire che l’industria del giornalismo di moda è cambiata completamente. Accanto alle riviste tradizionali, completamente digitalizzate, spuntano le fashion blogger che attraverso le pagine dei loro siti internet o i canali social (tra cui soprattutto Instagram) sono riuscite a cambiare i modelli di rifermento e hanno dato vita a un nuovo tipo di giornalismo di moda: digitale, veloce e fruibile da tutti.
Chissà cosa ci aspetta ancora il futuro… non ci resta che aspettare per scoprirlo!

Il giornalismo di moda a EcommerceDay

Il giornalismo di moda è strettamente legato anche al modo di fare pubblicità, strumento utilissimo e indispensabile per tutte quelle aziende che lavorano nell’industria del Fashion e che vorrebbero scoprire nuovi modelli per migliorare le performance di business.
Tuttavia, un argomento così specifico e complesso è impossibile da trattare in maniera adeguata in un solo articolo. Per questo, vogliamo invitarvi a scoprire tutti i segreti del Fashion digitale, che saranno svelati durante il nostro evento EcommerceDay, che si terrà il prossimo 19 ottobre a Torino.
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