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Come facebook ha deciso di punire le fake news

La fake news su internet sono un problema di questi anni, anche se in realtà è qualcosa che è esistito da sempre. E nel tempo diversi mezzi si sono mossi per combatterle, cercando il modo migliore. Facebook, tra questi, ha deciso di mettere in atto una sua strategia diversa.

Facebook non le cancella, ma le mette in punizione

Come nella storia del ragazzo che grida “al lupo”, l’intenzione di Facebook non è quella di bannare persone e cancellare profili, a patto che non vadano contro le politiche interne del social network. No, la strategia è quella di sengalarle come inaffidabili e renderle più piccole. Nel vero senso della parola.

La ragione per cui Facebook non vuole andare ad agire in modo troppo aggressivo è per proteggere la libertà di stampa e parola. Alcune pagine condividono cose che considerano analisi di eventi e opinioni diverse, mentre altre persone quegli stessi contenuti li possono considerare fake news. Questo ha twittato la compagnia made in USA creata da Zuckerberg.

Un algoritmo per scovare le pagine inaffidabili

Sarà tutto nelle mani dell’intelligenza artificiale di Facebook. Grazie a un suo algoritmo infatti dovrebbe essere in grado di selezionare le fonti non attendibili o più abituate a dare notizie non vere. Una volta selezionate le pagine, i profili o link che si affidato alla fake news allora verranno puniti di conseguenza. L’idea è quella di rendere certe notizie meno visibili. Avranno meno spazio sulla home del social network, ma non solo.

Facebook infatti farà sì che le notizie contrassegnate come inaffidabili siano veramente più piccole rispetto alle altre. I titoli saranno più piccoli e non saranno mostrate anteprime o immagini. Insomma, il social network in questione userà una strategia diversa dai suoi simili, puntando sull’indifferenza delle persone.

Perché questa scelta insolita da parte di Facebook contro le Fake News?

È una domanda legittima, soprattutto considerato quanto certe notizie creino problemi, anche molto gravi. Ne è stato un esempio il linciaggio avvenuto il primo luglio in India che è costato la vita a cinque uomini dopo una fake news arrivata via Whatsapp a milioni di persone. Diversi social network stanno provando strategie diverse, ma a volte bannare le persone o i profili considerati compromessi non si è rivelata la strategia migliore. Anzi, spesso ha portato un’ondata di fama in più per i creatori di tali notizie.

La strategia di Facebook punta sull’idea che le persone, non vedendo subito saltare all’occhio una notizia, eviteranno di andare a leggerla. Potrebbe funzionare, anche perché spesso sui social le persone non vanno ad aprire i link, ma si concentrano solo su titoli e immagini. Sembra la scelta migliore per il social, soprattutto per evitare di andare contro la sua policy interna. Molte pagine, soprattutto di teorie complottiste, non vanno contro la politica interna del social infatti. Il social ha quindi deciso di penalizzare i post che sono stati segnalati da altri utenti e classificati come falsi dal fact checker. Stando alle stime di Facebook in poco tempo dovrebbero essere visualizzati dall’80% di persone in meno.